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Siracusa

Duomo di Siracusa per Villa Almoezia Duomo di Siracusa per Villa Almoezia frankmanga per Villa Almoezia
Giovedì, 11 Dicembre 2014 20:29
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Scritto da  Sebastiano
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Siracusa: un viaggio indietro nel tempo, la neapolis a Ortigia e le colonie greche del tiranno Dionisio.
 
Incerte sono le voci che attestano la fondazione della città al popolo dei Sicani o dei Siculi, ciò che le testimonianze documentabili portano alla luce sono i resti di alcune necropoli sicule ad Ortigia e alcuni ritrovamenti di villaggi autoctoni preistorici in varie zone urbane della città.
 
La fondazione greca è risalente al 734 a.C. con i Corinzi che da un piccolo villaggio costruirono la seconda colonia greca in Sicilia. 
Nel 485 a.C. sotto la guida del tiranno di Gela diventa una delle città più floride dell'Isola, così ricca è potente da poter muovere guerra agli Etruschi, ai Siculi, Sicani e perfinio alle colonie Ateniesi. 
 
La grande potenza economica e militare di Siracusa attirò tra le sue mura grandi scienziati e filosofi come Platone, Archimede, Pindaro ed Eschilo che le diedero sempre più importanza fino a richiamare le ire e le paure dell'esercito Cartaginese prima e di quello romano poi.
 
Cicerone nell'epoca romana, difende la città dalla corruzione e dagli abusi del malgoverno della nobiltà Siracusana, con due importantissime orazioni che lo fecero divenire il più grande avvocato della roma antica, sconfiggendo Quinto Ortensio e prendendo il suo posto.
 
Nel 45 d.C. vi dimora San Paolo che fonda la prima comunità cristiana d'occidente che nella tranquillità si espande fino alla conquista della città da parte degli arabi, dopo un assedio di ben 10 mesi.
 
Siracusa viene liberata dal dominio musulmano solo nel 1085 per mano dei Normanni; dopo un terribile terremoto nel 1170 prima i Pisani e poi i Genovesi amministrano la città che diventerà ufficialmente possedimento di Federico II di Svevia fino alla conquista degli angioini e la riconquista degli Aragonesi.
 
Morto Federico III D'aragona che istituì in Siracusa la "Camera Regionale" ponendo la città in dote alla Regina. Carlo V sconfiggendo gli aragonesi, trasforma le mura e le rinforza per creare una fortezza militare di grande interesse strategico.
 
I due terremoti del 1542 e del 1693 con la peste del 1729 mandarono la città in rovina che si riprese un secolo dopo soprattutto grazie alla sua posizione favorevole al commercio con i paesi libici e al suo porto, principale punto di comunicazione tra la madre patria e la Libia.
 
Durante la seconda guerra mondiale quando gli americani sbarcarono in Sicilia, Siracusa divenne il porto di riferimento dei militari anglo-americani subendo violenti incursioni aeree da parte dei tedeschi e ingenti danni agli abitati civili.
 
Siracusa è ora uno dei principali centri turistici della Sicilia, i resti delle civiltà greche nella parte nord ovest di Ortigia e gli edifici barocchi nella parte al di là della Darsena dividono la città in moderna e antica. Unici collegamenti alla "città vecchia" sono il ponte Umbertino e il Ponte di Santa Lucia che percorrono il canale della Darsena, uno dal lato del porto grande e l'altro dal lato del porto piccolo.
 
Gli itinerari Siracusani di Sebastiano
Io comincerei dall'isola di Ortigia: oltrepassato il ponte Umbertino, incontriamo i resti del tempio dedicato ad Apollo e procedendo verso sud troviamo la settecentesca chiesa di San Paolo, all'inizio di corso Matteotti, dopo palazzo Cireco vi è la trecentesca chiesa di San Cristoforo, continuando arriviamo nell'ottocentesca piazza Archimede: il centro di Ortigia, in mezzo la fontana di Artemide e i palazzi dell'Orologio, Lanza Buccheri e il Banco di Sicilia.
  
Salendo per via Montalto si giunge a palazzo Mergulese-Montalto e andando per via Roma  si arriva alla chiesa della Concezione, bella da visitare all'interno con le sue opere, da qui proseguiamo per piazza Duomo; il preesistente tempio greco di Atena fu risistemato dal vescovo Zosimo a chiesa, la Cattedrale con una facciata del 1725-53 è a dir poco "stupenda", ricostruita con sul prospetto due ordini di colonne stile Corinzio, si vedono all'ingresso e nelle navate le colonne originarie del tempio greco, mentre sulla navata destra una preziosa fonte battesimale del XII secolo, infine la cappella di Santa Lucia del XVII secolo.
 
Accanto al Duomo c'è il palazzo Arcivescovile e all'angolo con via Minerva, il Municipio o palazzo Vermexio; edifici di altissimo pregio storico e monumentale nelle aree limitrofe sono: il palazzo Interlandi, il palazzo Francica Nava ed il palazzo Beneventano del Bosco.
 
Per via Picherali si giunge alla piazzetta San Rocco con palazzo Migliaccio del '300, da qui si apre un panorama stupendo e troviamo la fonte Aretusa verdeggiante di papiri; per la passeggiata della marina salendo si arriva alla chiesa del Collegio dei Gesuiti, davanti alla passeggiata al mare si apre il Porto Grande e sulla punta di Ortigia il famosissimo Castello Maniace, dal lungomare si arriva alla chiesa dello Spirito Santo del '700 e la chiesa di San Benedetto del '500, poi palazzo Parisio e la galleria del palazzo Bellomo del secolo XIII, da via Roma e all'incrocio di via Maestranze: la chiesa di San Francesco e i palazzi Bufardeci, Zappalà-Gargallo, Bonanno e Impellizzeri.
 
Lasciando Ortigia per arrivare nella parte opposta si potrebbe iniziare da fuori città con una visita al castello di Eurialo, poi scendere nel viale Rizzo e quindi nella antichissima “Neapolis” di origine greco-romana dove ancora giacciono i resti delll'Anfiteatro,  dell' Ara di Ierone, del teatro Greco e delle grandi Latomie, grandi cavi di pietra, la più conosciuta è quella dell'Orecchio di Dionisio, dove venivano imprigionati, gli avversari sconfitti.
 
In viale Teocrito c'è il parco di villa Landolina, dove ha sede il Museo Archeologico Regionale e nelle vicinanze una struttura architettonica moderna di egual pregio dove troviamo il santuario della Madonna delle Lacrime del 1957, eretto a ricordo della miracolosa lacrimazione di un effige in gesso raffigurante il cuore di Maria Immacolata.
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